La Toyota Prius da competizione è la più fedele rappresentazione automobilistica del famoso “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, romanzo scritto da Robert Louis Stevenson e pubblicato nel 1886.
La versione stradale è quanto più triste e lontano dallo spirito petrolhead che quando la incroci per strada non ti chiedi neanche perché l’hanno fatta. Semplicemente la ignori. Non la vedi neanche e molto spesso, se non stai attento, non la senti neppure. Ma la versione da corsa costruita dalla APR Racing Constructor… wow!
Chi potrebbe mai ignorarla? Bassa, larga e cattivissima, con il suo RV8K di 3,4 litri aspirato, cuore da corsa nobile e famoso che ha corso anche a Le Mans sotto il cofano delle Rebellion.
Con la stagione 2016 debutta il nuovo regolamento JAF GT300, redatto dal Japan Automobile Federation, che congela alcuni interventi concessi in passato. Fino allo scorso anno i Costruttori potevano modificare liberamente la pozione della meccanica. Da quest’anno invece non sarà possibile attuare un cambiamento così radicale, le automobili devono mantenere la configurazione originale del modello da cui derivano. Questo per la Prius rappresenta un indubbio vantaggio perché potrà mantenere il suo V8 in posizione centrale alle spalle del pilota mentre le new entry non godranno di questa possibilità.
Anche per il 2016 la Prius correrà in configurazione ibrida, utilizzando componenti del modello di serie modificati per resistere allo stress delle competizioni e per garantire migliori prestazioni.
