Phiaro P75 Cipher

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Phiaro P75 Cipher

P75 Cipher. La Phiaro Group non poteva scegliere miglior modo per festeggiare i primi 75 anni di attività nel settore automotive.

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Dobbiamo ammettere la nostra ignoranza, non conoscevamo la Phiaro né tanto meno questo gudurioso oggetto di piacere a quattro ruote. E’ per questo che abbiamo messo sotto torchio tutti i presenti al loro stand per ricevere quante più informazioni. L’Azienda è stata fondata nel 1939 da Junkichi Iwasak a Edogawa, un quartiere di Tokyo. Per i primi vent’anni di attività l’azienda si è dedicata alla costruzione di stampi per le industrie locali.

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Negli anni ’60, in piena crescita economica dopo i disastri del secondo conflitto mondiale, è necessario trasferire l’attività in una sede più grande. A Itabashi, nella periferia di Tokio viene così fondata la Tokyo Kigata Kougyo, società a responsabilità limitata che anticipa la Phiaro, nome scelto in un secondo momento, negli anni ’80, con l’approdo in America e l’apertura di una sede in California. L’azienda nel tempo si è ingrandita sempre più, specializzandosi su design, prototipazione ed engineering di auto e moto.

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Per nostra fortuna hanno scelto la vetrina del Salone di Ginevra per mostrare a tutti i petroelheads del Mondo la P75 Cipher. Così ce la siamo spupazzata a modo. Al momento l’auto è ferma allo stadio di prototipo e non sappiamo se potrà esserci un seguito. Durante la nostra chiacchierata i rappresentanti del Gruppo ci hanno detto che è loro intenzione aprire una sede anche in Europa e che se l’accoglienza della P75 sarà buona, potrebbe fornire loro un buon biglietto da visita. Inutile dirvi che gli abbiamo augurato ogni bene!

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Oltre ad essere tremendamente bella e capace di metterti addosso una gran voglia di cordoli e punti di corda, la P75 Cipher porta in dote un grazioso aneddoto. Questo progetto è nato dal sogno degli ingegneri della Phiaro di costruire un’auto da trackday che permettesse loro di raggiungere i circuiti con le proprie ruote. E così, tracciate le linee guida, hanno trascorso i weekend liberi provando a dare forma alle loro idee.  E ci sono riusciti, realizzando un primo prototipo. Doveva essere una sorta di gioco, un modo per mettersi alla prova costruendo una lightweight. La Dirigenza però è rimasta così colpita dalla bontà del progetto che, intuendone il potenziale, ha proposto loro di utilizzarla come demo car per festeggiare i 75 anni di attività dell’Azienda, fornendo tutto il necessario per costruirla.

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La Cipher (acronimo di Cae Integrated PHiaro Engineered Racer) è molto più compatta di quanto le foto possano far credere. Larga 1750 mm e lunga 3640 mm, è letteralmente spalmata a terra, con un’altezza complessiva di 1045 mm. Il telaio a traliccio, per buona parte a vista, è realizzato in alluminio ed è vestito da cover in fibra di carbonio e pannelli di alluminio per la zona dell’abitacolo.

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Le sospensioni sono a doppio braccio oscillante per tutte e quattro le ruote. La trazione è ovviamente posteriore.

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Il propulsore scelto è forse l’unica nota stonata. Si tratta del 1,5 litri turbo benzina di derivazione Toyota Vitz RS (la nostra Yaris) da 106cv. E’ stato oggetto di un soft tuning che lo ha portato ad erogare 144 cv. E’ vero che il peso si attesta a soli 596 kg però da un bodykit del genere ci aspettiamo molti più cavalli. La trasmissione è manuale a 5 rapporti. I cerchi da 16″ calzano misure differenziate tra l’anteriore (205/55-16″) e il posteriore (225/50-16″).

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Tra una KTM X-Bow, Ariel Atom e socie, scegliamo senza dubbio la Cipher. Non ce ne vogliano le competitors ma questa barchetta biposto è davvero ben fatta e ci ha particolarmente stupito. Non appare affatto come un prototipo realizzato per stupire, potrebbe tranquillamente entrare in produzione oggi stesso. Cosa che ci auguriamo possa accadere presto e anzi i nostri nuovi amici della Phiaro ci hanno promesso di lasciarcela provare quindi è proprio il caso che si diano una mossa!