Top Engineering.

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Parlavamo di mozzi ruota? Sì, ne parlavamo. Bè, di sicuro ci sono argomenti più interessanti dei mozzi ruota, quando si parla di una macchina da corsa (non vi preoccupate, il super aggiornamento sull’aerodinamica è in arrivo), ma ne approfittiamo per farvi vedere quanto studio e che lavoro di fino ci sia dietro al progetto dell’Impreza di Matteo.

Ed ecco che, finito il progetto in 3D con CATIA (non chiedete se è gnocca Catia…. è un programma), il nostro Ing. Matteo si è recato dall’amico Federico Selva, titolare della MDT SRL di Forno Canavese, che ha messo al lavoro la fresa a 3 assi (ma qui hanno anche la 5 assi, non scherzano mica!) per trasformare un anonimo blocco di alluminio nel capolavoro di ingegneria partorito dalla mente di Matteo. Questo consentirà di ridurre abbondantemente le masse non sospese e di alloggiare i più robusti ed efficienti cuscinetti della Impreza STi MY 2011, con gli attacchi dei bulloni da 5×114,3.

Di quanto sono più leggeri? 1,5 kg l’uno. E 1.5kg di masse non sospese per ruota, non sono pochi. Per niente. Ed è un vero spettacolo vedere un modello 3D venire trasformato sotto i propri occhi in qualcosa di concreto e tangibile che corrisponde perfettamente a quanto progettato. Ci siamo lasciati alle spalle il disegno quotato ormai.

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Mentre la 3 assi lavorava senza sosta, Federico mi ha portato a fare un giro per la ditta e mi ha mostrato come si lavora in un’azienda che da 55 anni produce stampi e pezzi per l’industria aeronautica e per quella automobilistica di altissimo livello… ok, sono contento di scrivere per un blog, perchè non mi basterebbero 3 vite per imparare a fare quello che fanno loro. Non si ha idea di cosa sia la precisione finchè non si vedono questi macchinari in funzione. E se pensate che nella vita i micron non contino…. ecco, è perchè non siete precisi come i ragazzi della MDT!

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Dicevamo dei mozzi, il bello è che quelli di Matteo, consentono di montare sia gli ammortizzatori STi che quelli WRX con degli appositi adattatori (per chi non lo sapesse, gli attacchi sono diversi, cambiano l’interasse dei fori e lo spessore delle piastre di attacco), con conseguenti svariate possibilità di impiego.

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La lavorazione di un pezzo del genere è piuttosto lunga, e quindi, mentre Matteo dava gli ultimi ritocchi al modello 3D, abbiamo avuto il tempo di dare un’occhiata al progetto dell’Impreza nella sua interezza. Vi avevamo parlato della scansione 3D fatta dalla Vectorin per gli studi aerodinamici, ma ve lo avevamo già detto che lo scienziato pazzo ha costruito un modello computerizzato di TUTTA, ma proprio TUTTA la macchina? Se ancora non lo sapevate, rifatevi pure gli occhi con questi scatti.

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Questo è re-engineering. Il modello che vedete è completamente quotato, e comprende tutti i pezzi che Matteo ha riprogettato, che possono essere in qualunque momento “smontati” dall’assemblato e inviati ad un macchinario come la fresa della MDT, che li rende magicamente reali e installabili sull’auto vera.

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Certo, non tutto viene perfetto al primo tentativo, qualche prototipo bisogna farlo, ma se tutto fosse troppo facile, dove sarebbe il divertimento? Le top performance di cui parlavamo, passano anche per la top engineering!

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