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Mostra Martini Racing – Inseguendo il Mito

Martini Racing

Presso il MAUTO di Torino è possibile ammirare alcune delle auto da competizione più famose che hanno corso con i colori della Martini Racing. Visto il grande passato agonistico è impossibile radunarle tutte ma è stato allestito uno spazio bello corposo che lascia tutti senza parole. La mostra è un omaggio che la direzione del Museo dell’Automobile di Torino vuol rendere alla storica società Martini & Rossi.

Martini Racing wall porsche

L’azienda piemontese che si è presa cura di noi, non facendoci mai mancare da bere festeggia quest’anno i 150 anni di vita. Olè, stappiamo un paio di bottiglie anche noi e festeggiamo.

Ma, e mi spiace scriverlo perché Alessandro ne ha appena stappata una (Ale mettila in frigo che arrivo, ndr…), siamo Track|FEVER e quindi dobbiamo rimanere sobri e lucidi perché in 150 anni di attività, alla Martini & Rossi non hanno fatto soltanto dei gran aperitivi, ma hanno sponsorizzato alcune delle più belle automobili da competizione.

Martini Racing 917

Se pensiamo alle più celebri livree da gara, come non pensare subito alla mitica Martini Racing. Era il 1971 quando la Porsche 917 bianca con striscie azzurre, blu e rosse portò al debutto, nel Mondiale Marche, i colori della Martini Racing. Colori che portarono bene alla Casa di Stoccarda, al punto da vincere in quello stesso anno la 12 Ore di Sebring e la 24 Ore di Le Mans. Ma non solo. L’accoppiata Porche & Martini Racing conquistò il titolo assoluto nel ‘76 e nel ‘77. Le due Aziende collaborarono fino al 1980.

Martini Racing Beta Montecarlo Turbo

Nell’81 ad Asti decisero di lasciare il passaporto nel cassetto e di legarsi ad un team italiano. Abbandonati i prototipi tedeschi, a sedurre il Marchio ci pensò la Lancia con la sua Beta Montecarlo vincitrice del titolo già nel 1980. Quello stesso anno, ovviamente, fu subito un trionfo ed un altro titolo finì in bacheca.

Martini Racing Tecno

I piani sportivi e di marketing previsti però, erano ben più profondi e vasti. Freschi di debutto con la 917 nel 71, nel biennio ‘72-’73, i colori Martini approdarono anche in Formula 1. E’ il piccolo team Tecno dei fratelli Pederzani ad aprire le porte della massima serie alla Martini & Rossi. L’avventura non è stata delle più fortunate. Il team riuscì a conquistare soltanto un punto iridato nel ‘73 con Chris Amon al GP del Belgio. A fine stagione la Martini abbandonerà la Tecno e la F1 per qualche tempo.

Martini Racing Brabham BT44B

L’esilio dura però soltanto un anno. Nel 1974 è la Brabham BT44 di Bernie Ecclestone a raccogliere idealmente il testimone con la Tecno. Con una vittoria a testa per Carlos Reutemann e Carlos Pace, le cose sembrano sorridere per tutto il team ma un calo di prestazioni a metà stagione ne preclude ogni chance di successo.

Martini Racing Brabham BT45

Deciso a vincere i due titoli in palio, Ecclestone decide di lasciare i motori Cosworth e utilizzare i 12 cilindri Alfa Romeo progettati da Chiti. La BT44B è stata la prima auto a segnare il matrimonio tra l’Alfa e il team inglese. Arrivò anche la BT45 nel 1977 che segnò il passaggio dal motore boxer alla più tradizionale “V”.

 Martini Racing Lotus 80

Nel 1979 il logo Martini approda nella Lotus 80 motorizzata Ford. Guidata da Mario Andretti la vettura non si rivelò essere all’altezza della situazione, anzi ad un certo punto della stagione Colin Chapman decise di rispolverare la vecchia Lotus 79. Con la Formula 1 l’avventura si è interrotta qui. E’ poi ripresa con Ferrari nell’epoca d’oro di Michael Schumacher.

Martini Racing livree

Insomma, la Formula 1 non ha mai veramente sorriso all’Azienda italiana. Ben diverso è il discorso nelle ruote coperte e soprattutto nei rally. Lancia e Martini Racing, che avevano vinto il Mondiale Endurance con la Beta Montecarlo nel 1981, unirono le forze nel Mondiale Rally per dar vita ad un dominio che durò un decennio.

Martini Racing 037

Il debutto avvenne nel 1982 con la Lancia 037 al Tour de Corse in Francia. Le bastò un anno di apprendistato per vincere il titolo l’anno successivo.

Martini Racing S4

La concorrenza diventata sempre più agguerrita, obbligò Lancia a pensionare la 037 per creare un vero e proprio mostro. La Delta S4. In 15 gare disputate in 2 stagioni, ‘85-’86, l’S4 ne vinse ben 5 e conquistò 15 podi. Il titolo era ampiamente alla portata, se non fosse che Toivonen e Cresto morirono nella stagione ‘86 quando si trovavano in testa al Mondiale. Complice una squalifica della Peugeot 205 T16 al Rally di San Remo, Alen e Kivimaki, il secondo equipaggio Lancia schierato, vinsero momentaneamente il titolo piloti. Un ricorso vinto dalla Peugeot, attribuì a stagione finita il titolo a Juha Kankkunen e Juha Piironen. Un’auto davvero sfortunata, capace di prestazioni incredibili e nata subito vincente. Il cambio di regolamento che decretò la fine delle Gruppo B, ne dissolse ogni aspirazione.

 Martini Racing livree 2

Con le Gruppo B in cantina, a farla da padrone ci sono le Gruppo A. Il sodalizio Lancia-Martini Racing era sempre più unito e la Delta era pronta a dominare la scena. Nel 1987 la HF 4WD vinse il Titolo Costruttori e il Titolo Piloti, con Juha Kankkunen, fresco vincitore con 205 T16, e Piironen. Nella classifica finale, anche il secondo e terzo posto furono terra di conquista per i piloti Lancia con Biasion-Siviero e Alen-Kivimaki.

Martini Racing Delta Integrale

Nel 1988 la HF 4WD cede il posto alla Integrale 8 valvole prima e 16 valvole poi. Il palmares che quest’auto può vantare regala a chiunque un bel attacco di tachicardia. 5 Titoli Costruttori vinti (‘88,’89,’90,’91,’92) e 3 Titoli Piloti (‘88 e ‘89 con Biasion e ‘91 con Kankkunen).

Martini Racing Focus

Per Martini Racing i rally rappresentavano una seconda casa. Col ritiro di Lancia, il Marchio sposò il progetto Ford. Con la Escort prima, nel Campionato Italiano delle edizioni ‘94-’95-’96 e la Focus poi, nel Mondiale Rally del ‘99-’00-’01-’02. In mostra al MAUTO troviamo la Focus guidata dall’indimenticabile Colin McRea, diretto dal fedele compagno Nicky Grist. I cronici problemi di affidabilità dell’auto, impedirono a McRae e Sainz di ambire al titolo. Solo nella stagione 2001 i due piloti ebbero chance di giocarsi il Mondiale, ma sciuparono tutto con due incidenti proprio nell’ultima tappa corsa.

Martini Racing  911 RSR

Nelle gare del Mondiale Marche, Porsche e Martini Racing non schierarono con successo solo la 917 ma anche la 911 RSR. Nelle stagioni 1972 e 1973 in allestimento gruppo 3 e 4, le coupè tedesche dominarono la scena al punto che nella stagione del 73 ci furono 2 piloti Porsche a vincere il titolo, Clemens Schickentanz e Claude Ballot Lèna che raggiunsero il medesimo punteggio nella classifica finale.

Martini Racing LC1

Per rimanere nel Mondiale Marche, Martini Racing sponsorizzò la Lancia e vinse il titolo con la Beta Montecarlo nel 1981 come già scritto in precedenza. Il cambio di regolamento della Federazione però, stroncò la breve vita alla vittoriosa Beta Turbo perché dal 1982 per concorrere al titolo marche bisogna schierare vetture di gruppo B o gruppo C. Non avendo il tempo necessario per allestire una nuova auto, Cesare Fiorio, direttore sportivo della Casa, decise di schierare una vettura gruppo 6, la LC1, con l’intento di conquistare il titolo piloti, sfruttando una deroga della FIA che consentiva di correre con le vecchie auto purché il motore non superasse i 2 litri. Delle 8 corse disputate, la vettura ne vinse 3. Al volante abbiamo una formazione tutta italiana, i giovani Alboreto-Ghinzani, Fabi-Patrese. La 1000 km di Brands Hatch era l’ultima gara stagionale e il Titolo Piloti non era ancora stato assegnato. Porsche con la 936C già si assicurò il Titolo Marche ma Patrese aveva un conto aperto con un certo Ickx! La gara fu incredibile e tenne tutti col fiato sospeso. I due sfidanti finirono la gara distaccati di soli 4 secondi. Ickx beffò Patrese.

Martini Racing LC2

Nel 1983 il team Lancia Martini Racing schierò la propria Gruppo C, la LC2 motorizzata con un V8 Ferrari elaborato dall’Abarth. L’LC2 partecipò a tutte gare endurance fino alla stagione 1985 dimostrando un grande potenziale ma altrettanti problemi di affidabilità. Dopo le prime 2 gare della stagione 1986, la Lancia annunciò il ritiro. Il partecipare a 2 Mondiali (Endurance e Rally) era troppo esoso per il piccolo Marchio di Chivasso. Rimarrà il rimpianto di aver creato un’auto veloce quanto le dominatrici Porsche 956 e 962.

Martini Racing 155DTM

Nelle gare turismo, Martini Racing offrì il proprio supporto all’Alfa Romeo. A goderne fu la rossa 155 GTA. Con l’approdo nella 155 V6 TI, la Martini Racing seguì la Casa Italiana nel Campionato DTM del 1995 e nell’ITC del 1996. La vettura esposta è riferita alla sponsorizzazione DTM ‘95. I piloti schierati erano Nicola Larini e Alessandro Nannini.

Martini Racing  991 CUP

E oggi, ben 2 Porsche si colorano delle famose stripes. La 991 che ha corso nella Porsche CUP guidata da Loeb (ma anche dal nostro Emanuale Pirro) e la nuova 918, l’hypercar ibrida di Stoccarda.

Martini Racing 918

La Storia delle sponsorizzazioni Martini Racing è ben più varia di quella che vi abbiamo proposto. Questo articolo è un piccolo prontuario realizzato per meglio comprendere i mezzi in esposizione al MAUTO fino al 26 gennaio 2014. Il nostro Stefano si è scatenato con le foto, ne ha fatte talmente tante, conquistato dalla bellezza delle auto in esposizione, che abbiamo deciso di trattare singolarmente la storia di ogni auto che abbiamo ammirato dal vivo.

 

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