Top Performance… Top Braking!

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Per tutti coloro che si saranno chiesti a che punto era l’Impreza Time Attack di Matteo, bè… come si dice… se un albero cade nel bosco e non c’è nessuno a sentire, c’è stato il rumore? E così come nel bosco non c’era nessuno, non c’era nessuno neanche nella redazione di T|F per aggiornarvi sugli sviluppi. In quanto noi ce ne siamo andati serenamente in vacanza, mentre il nostro Matteo, con certosina costanza e ascetica devozione, proseguiva imperterrito i lavori sulla sua belva.

I lavori in questione hanno riguardato praticamente ogni parte della macchina, e noi ovviamente siamo qui per raccontarvi bene tutto per filo e per segno. Ma data l’entità e la mole di questo progetto, che sembra diventare sempre più mastodontico via via che passa il tempo, dovremo spalmare le informazioni in più interventi. Oggi ci concentriamo un po’ più nello specifico sull’impianto frenante.

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Perchè, come ogni cosa in questa macchina, anche i freni sono sovradimensionati, esagerati, eccessivi. Sarebbe stato troppo facile per Matteo sfruttare qualcosa di già esistente e collaudato, qualcosa che c’è già sul mercato e con cui tutti dicono di trovarsi bene. Ci vengono in mente gli impiantoni aftermarket della D2, o della Tarox. Sono da track day sì, ma data l’importante riduzione delle masse in gioco, avrebbero un effetto frenante sufficiente anche sull’Impreza di Matteo, d’altronde c’è chi ci corre con discreti risultati. No? Non bastano? Bene Matteo, allora un bell’impianto da gara della nostra italica Brembo o della AP Racing? Con quelli ci corrono in tanti e vanno bene. No, neanche. Alcon? Dai sono i freni delle Impreza WRC, e quelle frenano sul serio. No. Matteo, come sempre va oltre. Infatti si è fatto costruire su disegno un impianto studiato specificamente per la sua Impreza dalla MD Components, e una volta visti questi freni… bè possiamo dire che in confronto i Brembo dorati della Impreza STi fanno la stessa figura che fa una Panda in confronto ad un Marauder.

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Il tutto consta di 2 dischi anteriori flottanti da 360mm con campana in durallumino che vengono morsi da 2 pinze a 8 pistoncini, anch’esse in duralluminio, che usano 4 pastiglie Ferodo ds3000 ciascuna. I posteriori sono sempre flottanti, sempre con campana in duralluminio ma da 345mm e le pinze hanno 4 pistoncini, queste però si accontentano di 2 Ferodo ds3000 l’una. Le pinze sono in duralluminio ricavate dal pieno e i dischi hanno un trattamento ipotermico di rinforzo.

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Il tutto sarà controllato da un ripartitore di frenata manuale in abitacolo e il freno a mano, ovviamente idraulico, agirà sulle pinze freno posteriori, addio quindi alle ganasce annegate nelle campane con un ulteriore guadagno in termini di masse non sospese. Queste ultime sono state un altro punto su cui si sono focalizzate le attenzioni di Matteo. Infatti, come si vede dal disegno, uno dei tanti componenti che il nostro scienziato pazzo ha completamente riprogettato, sono i mozzi ruota, che unitamente a pinze e campane in alluminio di sicuro provvederanno a ridurre sensibilmente il peso dei gruppi ruota.

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Ma non è solo una questione di peso, i nuovi mozzi hanno un passo dei bulloni da 5 x 114,3, e sono quindi fatti per ospitare i cuscinetti delle ultime Impreza, avvitati sul mozzo e non piantati, più grandi e più resistenti. Perchè qui le forze in gioco saranno ben altre rispetto a quelle che si possono sviluppare in un uso stradale o da track day, per quanto gravoso. Qui si parla di Top Performance!

Vi lasciamo con un paio di piccole anticipazioni riguardo ai prossimi interventi… perchè gli aggiornamenti, come dicevamo, sono molto sostanziosi. Stay Tuned!

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