Nissan Skyline by Bierre Racing & JDM Power

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Ma sticazzi?! Ok, non è il modo migliore per iniziare un articolo ma che importa! Appena avrete letto meglio di cosa si tratta, vi lancerete anche voi in un profondo, sincero, addirittura commosso, sticazzi!

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Conosco Valerio, titolare della JDM Power, da diverso tempo e non serve aggiungere che tra appassionati di motori ci si capisce sempre al volo. Chiacchierando spesso sui nostri rispettivi progetti e come fare per legarli, mi ha sempre parlato di una ragazzaccia con gli occhi a mandorla che stava preparando con Riccardo, amico e titolare della Bierre Racing. “Vedrai Don… appena la vedi te ne innamori!” Me lo ripeteva sempre e finalmente dopo tanta attesa… l’altro giorno arrivano le prime foto, accompagnate da una lunga lista delle modifiche apportate! Vi è sfuggito uno sticazzi? Tranquilli, non ci scandalizziamo!

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Questa Skyline nasce con la configurazione GTT, sorellina della più famosa e ambita GTR. Le differenze tra le due auto sono molte e decisamente radicali. Della GTR tutti noi conosciamo vita, morte e miracoli. Della GTT vi basti sapere invece che adotta un motore 6 cilindri in linea di 2,5 litri con 1 turbina. Cambio a 5 rapporti e la sola trazione posteriore. Complice la più semplice trazione e il corpo farfallato singolo (al posto delle 6 farfalle della GTR),  la vettura è molto più easy da un punto di vista dell’elettronica a bordo. Al punto che del complesso sistema di centraline e sensori che caratterizza la GTR, qui non c’è traccia. Naturalmente è molto più leggera ed è quella che meglio si presta al drift e a preparazioni per un impiego amatoriale nei track day.

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Attenzione, non fraintendete le nostre parole, la GTR rimane il TOP, ovviamente, ma è di un altro pianeta! Viaggia forte e costa di conseguenza. La GTT con una preparazione equilibrata non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, è più semplice da gestire, più leggera e ha un costo d’acquisto decisamente più abbordabile. Dettagli non da poco!

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Basta parlar di queste bazzecole. Vogliamo passare alla sostanza, cominciamo dal motore che merita! La lista della spesa è bella sostanziosa e solo adesso mi spiego perché riesco a chiacchierare con Vale solo alle 2 di notte! Ne ha di materiale da dover reperire.

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Il motore è stato aperto e riportato a nuovo, con la sostituzione di quasi ogni organo. I pistoni Nissan giacciono in uno scatolone in un angolo dell’officina, rimpiazzati dai nuovi Wiseco, realizzati per forgiatura e fatti arrivare direttamente dagli States. Lavora in abbinamento con bielle Eagle e bronzine ACL. La testata è stata lavorata, abbiamo un nuovo rapporto di compressione e le luci di aspirazione e scarico sono state maggiorate. Il collettore di aspirazione è artigianale, al pari del collettore di scarico costruito secondo lo schema 6-1.

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Ascoltate un fesso… lanciatevi in uno sticazzi al volo, portatevi avanti col lavoro! la turbina scelta è una Garrett T70 e viene accudita da una wastgate da 38mm. Flauto benzina naturalmente maggiorato, come del resto gli iniettori della Bosch da 600cc. Il corpo farfarllato originario adesso è andato a far compagnia ai pistoni nel famoso scatolo di prima. La nuova unità è più grosso con un diametro di 90mm. HKS ha firmato l’intercooler e i filtri olio/aria. Della Mishimoto è il radiatore dell’acqua ma non mancano tante altre sfiziosità!

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Volano e frizione by Nissan Motorsport – ok Nismo, ma è bello scriverlo per esteso ogni tanto… –  popoff Greddy e l’immancabile boost controller della Blitz. Per mezzo di una short shifter si sono accorciati i leveraggi della leva del cambio. Un accessorio che personalmente ho sempre apprezzato molto perché riduce l’escursione della leva e gli innesti delle marce si velocizzano di molto. Tanta resa con poca spesa! Va beh… sono un mortaccione, c’è crisi! L’assetto è ribassato e completamente regolabile della Tein, silentblock Nismo – o Nissan Morsport! – gomme Toyo Proxes PX4E.

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Gli interni sono impreziositi dal volante a calice dal diametro ridotto per una maggiore velocità d’azione, pomello del cambio Nismo e dalla strumentazione aggiuntiva. Il rapporto stechiometrico è monitorato dall’indicatore AEM mentre della temperatura dei gas di scarico è l’EGT della Protoxide.

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L’aspetto esteriore della GTT è cambiato per far posto al setup della GTR.  Il cofano motore è Seibon mentre i paraurti, minigonne e lo spoiler sul baule sono originali Nissan. E così anche l’occhio è accontentato. Non ce ne vogliano gli estimatori della GTT, ma originale è piuttosto bruttina. Fortuna vuole che una mail, qualche codice prodotto e il problema è facilmente risolvibile!

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L’auto non è ancora ultimata e la lista delle mod non può essere completa ma è più che sufficiente per stuzzicarvi un po’ l’appetito. Tranquilli, tratteremo ancora questa japponesona, Valerio ha promesso di tenerci aggiornati ad ogni novità! Vi lascio con questa dichiarazione, che trovo molto bella e che ci regala la giusta prospettiva del lavoro svolto da Riccardo in officina. Quando ho chiesto qualche info sul futuro utilizzo di quest’auto, ecco cosa mi ha scritto Riccardo sulla sua creatura:

 

Il tutto iniziò 3 anni fa quando fu importata, era il sogno proibito che cercavamo da tempo, quel sogno che diventò realtà soltanto dopo aver inserito la chiave e sentito “quei 6 ragazzi” fare baldoria… Vista l’unicità e le buone condizioni del mezzo inizialmente il progetto era indirizzato a mantenere l’auto il più originale possibile, ma poi, un giorno, realizzi di avere un qualcosa di speciale, che ti prende sempre di più e ti spinge a fare cose impensabili, ed è li che realizzi di poter fare qualcosa che in Italia in pochi hanno fatto… Dopo varie migliorie tra cui assetto e gestione motore, abbiamo deciso di intervenire in modo decisivo sul propulsore, avendo così una buona gestione del telaio affiancata ad una buona dose di potenza.
Ma il progetto non è ancora ultimato, abbiamo in mente altre “piccole” novità che stiamo studiando nel migliore dei modi.
Quest’auto è destinata ad un uso stradale, sarebbe un peccato togliere un mezzo del genere dalla strada, per questo l’estetica è stata curata per mantenerla più originale possibile, ma la nostra officina partecipa a varie competizioni come team, per le gare di accelerazione abbiamo un mezzo specifico, mentre per il drift è in corso un nuovo progetto con un’altra auto, ma questa Sky è un po’ il “jolly” della situazione, quindi non escludiamo ancora nulla.

 

Mi piace da matti questa risposta. Bravo Riccardo, sei riuscito a trasmettere con poche parole tutta la passione che nutri per questo progetto!

 

Adesso che avete tutti gli elementi sotto il naso. Ora che siamo giunti alla conclusione di questo primo articolo… non era spropositato lo sticazzi di apertura, eh!!