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208 T16. Marketing Vs Nostalgia.

Peugeot comunica la denominazione della 208 da corsa. 208 T16 per la versione R5!Peugeot-208-T16-5

Oggi ogni blog di stampo rallystico non parla d’altro. Peugeot apre il cassetto dei ricordi e decide di chiamare la propria rallycar nientemeno che T16. 208 T16. Uhm…

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Niente di male tutto sommato, no? Del resto la grafica è quella storica Peugeot e la dicitura T16 è tatuata nella pelle del Leone rampante , a ricordo del periodo d’oro delle corse. E’ storia. Del Marchio e del Motorsport.

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Questa 208 T16 verrà impiegata nel campionato europeo guidata da Craig Breen e nell’italiano dal veterano Paolo Andreucci.  Tutto bello? Operazione revival riuscita? Gongoliamo all’idea di vedere una bella auto da corsa con una livrea gradevole e un nome pesante?

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No. Neanche dopo aver fatto il pieno di tequila! E vi spieghiamo il perché. Nella cartella stampa, Peugeot Sport ha avuto la pessima idea di affiancare alla 208, la ben più nota e amata 205 T16. Eh…

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Grazie Peugeot, eri partita così bene… e poi questo scivolone. Che fa male al cuore di tutti. T16 non è un solo una sigla, un badge da apporre sul portellone. Non è un ritrovato del marketing e andrebbe usato con più rispetto. Stupisce che un Marchio con una tradizione simile, stupri in questo modo il proprio passato. Con tutta la benevolenza di questo modo ma parliamo di una 208 preparata. Non di una Gruppo B!

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Non c’è traccia delle bestia Gruppo B che ha trionfato nel Mondiale Rally vincendo 2 Titoli Piloti e altrettanti Titoli Costruttori.E aggiungiamo 2 Dakar all’elenco. E’ davvero il caso di scomodare la sigla T16 per quella che sarà sicuramente un’ottima auto ma… niente a confronto con la sua antenata? E non solo!

Mica ci siamo dimenticati della 405 T16… impegnata con successo nelle grandi classiche come la Pikes Peak e la Dakar.

Bella la 208 R5. Auguriamo a Peugeot di aver messo a punto un’auto vincente e capace di emozionarci mentre aspettiamo infreddoliti il suo passaggio lungo qualche prova speciale. Ma per noi, alla facciazza del palmarès, il primo scontro lo ha perso alla grande. Ne è uscita con le ossa rotte. I tempi sono cambiati, i rally sono cambiati e anche i budget a disposizione delle Case sono cambiati. Quest’anno si è corsa la Dakar in Sud America! E’ come correre il Monte Carlo ad Aosta. Tanto le strade sono ugualmente tortuose…

Abbiamo duramente criticato la scelta del Gruppo Fiat riguardo al Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Ci siamo sentiti male vedendo la Delta attualmente in produzione. Grazie ai francesi abbiamo un altro malanno da aggiungere all’elenco.

Evviva.

 

 

 

 

 

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